BIG DATA

Case History AGOMIR

Che cosa sono i Bigdata?
Il termine è piuttosto abusato ma il concetto è piuttosto semplice.
I big data sono una grande mole di dati (big = grande) che crescono così tanto da diventare più efficienti. Di fatto l’economia di scala che permette di acquisire molti dati permette anche, con gli strumenti adatti, di elaborare questi dati, valorizzarli e infine di trasformarli in prodotti o servizi.
Vi sono varie sfide per i Bigdata; esse includono l’acquisizione, archiviazione, ricerca, condivisione, analisi e visualizzazione di tali dati.

Forrester Research definisce i big data come una frontiera della capacità di un’azienda di archiviare, elaborare e accedere a, prendere decisioni, ridurre i rischi e servire i clienti. Le frasi principali qui sono “la frontiera” e “tutti i dati”. Google, Facebook, Amazon, Apple sono solo alcune delle più famose aziende che hanno fatto di questa immane mole di dati la loro ricchezza. Hanno dovuto acquisire e gestire tutti i dati nei loro siti (e altrove) al livello più granulare per fornire i servizi che offrono.

Chi è esperto nel mondo dell’analisi sa che l’uso dell’analisi in alcuni verticali potrebbe essere molto più avanzato rispetto agli altri. Ad esempio, il settore bancario ha un rapido adattamento della business intelligence e dell’analisi predittiva. La vendita al dettaglio e le telecomunicazioni su larga scala sono un settore molto promettente.

La mole di dati disponibili su ogni azione umana e non umana (quello che comunemente viene definito internet of things) è destinata a esplodere con l’accresciuta capacità di scambio (dicasi anche velocità) in arrivo grazie al 5G.

Consideriamo, tanto per fare un esempio, tutto l’universo dei dispositivi intelligenti: domotica, telecamere, chip NFC, lettori RFID etc..

(fonte)

Il mercato dei Bigdata ha, alla sua base, un elemento solido. Semplificando all’estremo i dati devono essere ospitati in qualche luogo fisico.

Se pensiamo ad un comune computer i dati che salviamo sono residenti nel nostro disco rigido (HD).

Il mondo dei Bigdata necessita di grandi HD. Detto cosi può sembrare divertente, ma se parliamo seriamente con l’aumento di dati è sempre più importante che non solo le grandi aziende ma anche le Pmi si dotino di sistemi per conservare i dati.

Si aggiunga che, con il recente GDPR, vi sono ulteriori richieste che il legislatore ha imposto all’aziende operanti in Europa. Queste richieste si traducono, tra le altre cose, in ulteriori dati che devono essere accumulati.

Una grande azienda po’ permettersi di dedicare parte del suo budget IT all’acquisto e manutenzione di grandi unità di conservazione dati. Ma per le Pmi?

In questo caso appare utile considerare il cloud. Ovvero le soluzioni di salvataggio dei dati in remoto. In questo senso si muove Agomir. Nata come GR Informatica Srl nel 1981 con lo scopo di realizzare un pacchetto gestionale per le esigenze delle aziende. Dall’81 ai giorni nostri sono passati decenni e il gruppo ora, dopo una serie di acquisizioni, si chiama Agomir.

Di cosa si occupano? Semplificando di bigdata. O meglio la parte più tangibile della gestione di dati.
E’ un settore florido? Be ad osservare le statistiche di seguito sembra proprio di si.

Ovviamente il percorso che una Pmi deve fare per diventare un’entità digitale non implica solo la scelta di un sistema di conservazione dei dati in cloud. I dati sono il sangue della industria 4.0. senza di essi l’intera realtà della I40 resterebbe un bellissimo sogno.

Tuttavia è bene ricordare che oltre all’acquisto di macchinari avanzati, grazie anche agli incentivi degli ultimi anni, è necessario pianificare correttamente gli investimenti per soluzioni software che possano supportare lo sviluppo della crescita. La stessa crescita che necessita un continuo flusso di dati sull’intera filiera della produzione. Partendo dal singolo filo di lana, o la bobina di acciaio sino al maglione o l’impalcatura di un magazzino l’intera filiera viene coinvolta in questo percorso virtuoso.

Comprendere i vantaggi della digitalizzazione, è alla base dello sviluppo di un’industria più fluida, che può interagire con ogni singolo elemento della filiera e reagire in tempi veloci ad ogni variazione del mercato.

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