Se ieri abbiamo discusso dei costi dell’innovazione (o dei grandi costi/rischi del non innovare) oggi al workshop di Yourgroup Marco Belloni ci ha fatto “i conti in tasca”. La sua lezione toccava il tema innovazione in una chiave molto finanziaria.
Il primo punto da comprendere, per un Cfo di una Pmi è la comprensione della gestione del capitale e come valorizzarlo.
Le Scorte.
In passato il concetto di Just in Time era una delle leve tradizionali che attivavano l’intero sistema di magazzino e scorte. Un approccio sicuramente innovativo per un epoca dove la produzione manifatturiera aveva ancora una prevedibilità cerca su base trimestrale. Oggi i nuovi paradigmi dell’innovazione tendono a imporre una posizione più fluida dove le scorte di magazzino devono essere connesse in tempo reale con l’intera linea di vendita.
Una soluzione in tal senso è fornita da tutte l tecnologie “smart” che permettono di tracciare e mappare ogni prodotto in magazzino, definirne la vita, le caratteristiche in modo che ogni singolo pezzo abbia una allocazione nel mondo digitale della fabbrica. In questo modo la stessa forza vendita ha un aggiornamento in tempo reale, opportunamente integrato con la fabbrica, sulle singole disponibilità. Questo ci porta ad una gestione commerciale più flessibile. Ove possibile si può praticare offerte con tempi e costi più adatti al cliente, personalizzando il rapporto e valorizzando i dati disponibili direttamente raccolti dal magazzino in tempo reale
Condizioni di incasso verso i Clienti
Incassare è alla base di ogni azienda. Anche in questo caso l’innovazione ci viene incontro, offrendo soluzioni di gestione software ( pensiamo al PLM) adatte a ogni piattaforma di vendita e circolante.
Condizioni di pagamento verso i fornitori.
Il fronte opposto delle entrate è rappresentato dalle uscite verso i fornitori. Siano essi fornitori di prodotto o servizi trovare un equilibrio con le entrate è fondamentale. La sfida tuttavia è generare fiducia e un rapporto continuo di supporto con il fornitore. Se è vero che una razionalizzazione dei debiti con i fornitori può essere una soluzione per dare “respiro” alla azienda, è anche vero che un abuso di questo strumento può portare a serie prospettive di crisi.
Trovare fornitori affidabili è pur sempre una sfida per le PMI. Avere dei fornitori scontenti può implicare un crollo della filiera, una mancanza di merce da processare e quindi, in ultima analisi, la capacità di non poter offrire alla forza vendita una linea continua di prodotto da commercializzare. Anche in questo caso un approccio di industria 4.0 dove l’intera filiera ( di cui ogni PMI è parte) è in un flusso allineato, permette di ridurre le distorsioni tra fornitori e compratori e migliorare il clima di fiducia tra tutti.
Time to cash del ciclo produttivo
Quale è il ciclo produttivo della PMI? Ovviamente non esite una risposta valida per tutte le realtà.
Tuttavia conoscere questo parametro, in chiave finanziaria, è fondamentale per poter prevedere le crisi interne. In vero questa logica si applica anche su eventi esogeni ( crisi di mercato, riduzione della domanda da parte di un singolo “grande cliente”). Anche in questo caso macchine più performanti legate a software che valorizzano i dati derivati da fonti esterne ( domande di mercato inespresse, ultime tendenze) e interne permettono di rendere più efficiente questo passaggio.
Cultura dei Bigdata
Se i 4 passaggi sopra descritti sembrano scontati è importante visualizzarli nella chiave dello schema sopra illustrato. L’innovazione che porta il mondo dei big data (parte della Industria 4.0, anzi si potrebbe dire linfa vitale della stessa) è fondamentale per comprendere come l’industria e il ciclo produttivo attuale nelle PMI sia destinato a evolversi radicalmente.
Ogni singolo passaggio dei 5 sopra illustrati non è più un evento a se stante, dove la comunicazione tra i vari agenti dell’evento è spesso lacunosa, ritardata nel tempo. Con l’integrazione dei bigdata sull’intera filiera di produzione e vendita ogni singola mutazione del mercato (sia essa dovuta a fattori esogeni o endogeni) diventa subito manifesta sull’intera rete.
Immaginiamo, per semplificare, che si scagli un sasso in uno stagno. Le onde che esso produrrà verranno percepite in tempo real da ogni singolo attore della PMI. Il vantaggio primario sarà nel poter immediatamente valorizzare queste informazioni e allineare l’intera produzione e rete vendita ( non che la rete fornitori) alle nuove sfide del mercato.
Se consideriamo la velocità del mercato (che da il settore b2c ora arriva direttamente a impattare il settore b2b) comprendere come una foglia che cade dall’albero possa mutare l’intera filiera dell’acciaio è fondamentale (teoria del caos rivisitata).